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Produzione della Calce Idraulica

Le calci idrauliche naturali si producono cuocendo una roccia calcarea impura (marna) ad una temperatura di circa 1000°C in forni simili a quelli della produzione della calce aerea. All’uscita del forno, il materiale viene ‘spento’ con un processo simile, ma non identico, a quello dello spegnimento della calce aerea, e quindi macinato.

A fine processo, la calce idraulica naturale è costituita da una miscela di Ca(OH)2 (calce idrata), C2S (silicato bicalcico) e CS (silicato monocalcico) C2A (alluninato bicalcico) ecc., oltre che da silice ed allumina non combinate.
Il prodotto così ottenuto si comporta da legante idraulico. L’idraulicità è determinata dalla presenza dei silicati, alluminati di calcio e dalla presenza di silice e ossidi di alluminio non combinati ed amorfi, che sono in grado di reagire con l’idrossido di calce che si ottiene dopo lo spegnimento.
I fenomeni di indurimento della calce idraulica avvengo essenzialmente ad opera di processi di idratazione ma, subordinatamente, anche per carbonatazione della frazione aerea (sempre presente!)

La produzione di Calce Idraulica Artificiale (HL e FL)

Trattando di produzione di calce idraulica vale la pena sottolineare come commercialmente si usa oggi distinguere la calce idraulica naturale (sigla NHL) da quelle artificiali (sigle HL e FL).
La calce idraulica prodotta per cottura di marne, come appena descritto, è definita Calce Idraulica Naturale secondo la norma UNI EN 459-1:2010.

La calce idraulica artificiale è, invece, quella ottenuta miscelando calce (sopratutto aerea) con altri leganti idraulici.

Il processo di produzione della calce idraulica naturale è quindi molto più complesso rispetto a quello della calce idraulica artificiale: una semplice ‘diulizione’ di calce idrata, cemento Portlaid e altri sottoprodotti industrialo ad azione pozzolana .

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