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Stucco a Calce

“…lo stucco è una composizione suscettibile di pulimento, come il marmo, del quale ha l’apparenza. I migliori ed i più solidi sono quelli fatti colla calce come facevano gli antichi. Nelle ruine di molti antichi edifici di Roma si trovano pezzi di stucco ancora conservatissimi, benchè esposti da 10 in 12 secoli all’ umido e a tutte le intemperie dell’ aria…” così scrive Jean-Baptiste Rondelet (1743-1829) nel suo “Trattato teorico e pratico dell’arte di edificare”.

Anticamente, dunque, quando si parlava di ‘stucco’ si intendeva un impasto a base di calce e di polvere di pietra o di marmo, capace di fornire un impasto modellabile e colorabile in opera prima del suo indurimento.

Oggi, erroneamente, con stucco ci si riferisce indistintamente sia allo stucco a base di calce sia a quello a base di gesso e di altri leganti, ma gli impasti che ne scaturiscono sono tra loro assai differenti.

L’impiego del gesso prende sopravvento a partire dal XIX secolo per ragioni principalmente economiche, di velocità e semplicità di applicazione. Il gesso si presta infatti a lavorazioni a banco o a stampi, risultando di conseguenza più adatto al processo di industrializzazione.

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